Per le famiglie italiane è peggio il Governo o il Parlamento?
Di Francesco Belletti
08 Agosto 2013
Forum delle Associazioni Familiari
Ieri giornata campale, per le famiglie italiane, ma non se ne sono accorte. Il clima di vacanze (per chi se lo può permettere), la condanna definitiva di Berlusconi, la meteorologia, alcuni “normali” delitti di cronaca nera occupano le prime pagine dei giornali e le voci degli speaker dei telegiornali. E intanto nelle commissioni della Camera sta passando un ISEE che penalizza gravemente le famiglie con carichi familiari. Abbiamo invano chiesto a Governo e Parlamento di rendere questo strumento più equo, sostenendo le famiglie con figli. Invece niente, nemmeno nelle raccomandazioni della Commissione Affari Sociali della Camera questa richiesta è stata recepita. Una vera e propria alleanza tra Governo e Parlamento, contro le famiglie e contro i nostri figli. Anzi, un attacco selettivo, con le sue belle bombe intelligenti, contro le famiglie con figli. Bel progetto di sviluppo del futuro del Paese! E non aiuta nemmeno la stampa, visto l’articolo di martedì 6 agosto sul Corriere della Sera, tutto orgoglioso di mostrare la copertina di TIME che parla della bellezza di vivere “childfree”: traduzione: “LIBERI DAI FIGLI”!.
Ma la conferma dell’attacco in corso – con una vera e propria strategia bellica, con generali, colonnelli e soldati in campo – è evidente dalla vera e propria imboscata con cui la Camera ha portato in aula in seduta notturna il decreto legge “contro l’omofobia”: la seconda “bomba intelligente”, dopo l’ISEE. Davvero scandaloso, che un tema così grave sia portato alla discussione delle nostre istituzioni di nascosto, di fretta, con l’esplicito obiettivo di farla passare sotto il naso degli Italiani. Eppure anche il parere della Commissione Affari costituzionali su questo “legge bavaglio” è così pieno di cautele di garanzia e di citazioni di articoli della Costituzione a rischio (uno per tutti: l’art.21 sulla libertà di parola) non è stato neanche letto dalla Commissione Giustizia della Camera, segno che questa fretta è davvero in malafede.
È utile evidenziare che la Commissione Affari costituzionali avverte del rischio che il progetto di legge contro l’omofobia attribuisca valore giuridico a situazioni soggettive – mutevoli nel tempo – potenzialmente indeterminabili ai fini della legge penale, prefiguri “una situazione normativamente differenziata rispetto ad altre situazioni analogamente meritevoli di tutela” (una discriminazione al contrario che viola, questa sì, il principio di uguaglianza) e non garantisca adeguatamente il rispetto del diritto di libertà di espressione che è invece costituzionalmente garantito.
È’ la solita fregatura estiva ai danni delle famiglie italiane; finora si trattava solo di farsi sfilare qualche euro o lira dal portafoglio: oggi però, con il progetto di legge Scalfarotto – Leone, alle famiglie verrebbe rubato, con un colpo di mano estivo, anche un bel pezzo di futuro, a favore di una ideologia di gender che impedirà di pronunciare le parole padre e madre. E sembra davvero la resurrezione di un pezzo di Unione sovietica degli anni 50 (quelli di Stalin e della polizia segreta di Beria, per capirci) la solerzia con cui i vigli urbani di Roma stanno già chiedendo i documenti a chi manifesta per la famiglia contro questa legge, o la gelida astuzia di chi usa e abusa dei regolamenti parlamentari per portare in aula un dibattito semisegreto: vero, presidente Boldrini?
Pochi, ideologici e arroganti intellettuali stanno attaccando la radice popolare della cultura familiare del nostro Paese. Ma non si illudano: le piazze d’Italia non saranno abbastanza grandi per contenere la protesta delle famiglie italiane. E chi occupa le aule del Parlamento si ricordi che il proprio agire è “al servizio del popolo”, e non per educarlo e condizionarlo alle proprie ideologie. Di campi di rieducazione, nella storia dell’umanità, ne abbiamo visti già troppi.
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